martedì 15 dicembre 2009
venerdì 3 luglio 2009
Parola di vita - luglio 2009
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma" (Lc 12,33)
luglio 2009
Sei giovane e reclami una vita ideale, totalitaria, radicale? Senti Gesù. Nessuno al mondo ti chiede tanto. Sei nell’occasione di dimostrare la tua fede e la tua generosità, il tuo eroismo.Sei maturo e brami un’esistenza seria, impegnata, ma sicura? O anziano e desideri vivere i tuoi ultimi anni abbandonato a chi non inganna, senza preoccupazioni che ti logorano? Vale anche per te questa parola di Gesù.Essa conclude infatti una serie di esortazioni nelle quali Gesù ti invita a non preoccuparti di ciò che mangerai e vestirai, esattamente come fanno gli uccelli dell’aria che non seminano e i gigli del campo che non filano. Devi bandire perciò dal tuo cuore ogni ansia per le cose della terra, perché il Padre ti ama assai più degli uccelli e dei fiori, e pensa lui stesso a te.Per questo ti dice:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
Il Vangelo è, nel suo insieme ed in ogni sua parola, una richiesta totale agli uomini di ciò che sono e di ciò che hanno.Dio non domandava tanto prima che venisse Cristo. L’Antico Testamento considerava un bene, una benedizione di Dio la ricchezza terrena e, se chiedeva di far elemosina ai bisognosi, era per ottenere benevolenza dall’Onnipotente.Più tardi, nel giudaismo, il pensiero della ricompensa nell’aldilà era diventato più comune. Un re rispondeva a chi gli rimproverava di sperperare i suoi beni: "I miei avi accumularono tesori per quaggiù, io invece ho accumulato tesori per lassù". […].Ora l’originalità della parola di Gesù sta nel fatto che lui ti chiede il dono totale, ti domanda tutto. Vuole che tu sia un figlio spensierato, senza preoccupazioni per il mondo, un figlio che si appoggia soltanto su di lui.Egli sa che la ricchezza è un enorme ostacolo per te, perché essa occupa il tuo cuore, mentre egli vuole avere tutto lo spazio per sé.Ecco quindi la raccomandazione:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
E se non puoi disfarti dei beni materialmente, perché sei legato ad altre persone, o perché la tua posizione ti obbliga ad un contorno dignitoso ed adeguato, certamente devi staccarti dai beni spiritualmente ed essere nei loro confronti un semplice amministratore. Così, mentre tratti con la ricchezza ami gli altri e, amministrandola per loro, ti fai un tesoro che il tarlo non corrode e il ladro non porta via.Ma sei certo che devi tenere tutto? Ascolta la voce di Dio dentro di te; consigliati, se non sai decidere. Vedrai quante cose superflue troverai fra ciò che hai. Non tenerle. Dà, dà, a chi non ha. Metti in pratica la parola di Gesù: "Vendi… e dà". Così riempirai le borse che non invecchiano.E’ logico che per vivere nel mondo occorra interessarsi anche di denaro, anche di roba. Ma Dio vuole che ti occupi, non che ti preoccupi. Occupati di quel minimo che è indispensabile per vivere secondo il tuo stato, secondo le tue condizioni. Per il resto:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
Paolo VI era veramente povero. Lo ha testimoniato il modo col quale ha voluto essere sepolto: in una povera bara, nella vera terra. Poco prima di morire aveva detto a suo fratello: "Da tempo ho preparato le valigie per quell’impegnativo viaggio".Ecco, questo devi fare: preparare le valigie.Ai tempi di Gesù si chiamavano forse borse. Preparale giorno per giorno. Riempile più che puoi di ciò che può essere utile agli altri. Hai veramente ciò che dai. Pensa a quanta fame c’è nel mondo. A quanta sofferenza. A quanti bisogni…Riponivi anche ogni atto d’amore, ogni opera in favore dei fratelli.Compi queste azioni per lui. Diglielo nel tuo cuore: per Te. Ed adempile bene, con perfezione. Sono destinate al Cielo, rimarranno per l’eternità.
Chiara Lubich
luglio 2009
Sei giovane e reclami una vita ideale, totalitaria, radicale? Senti Gesù. Nessuno al mondo ti chiede tanto. Sei nell’occasione di dimostrare la tua fede e la tua generosità, il tuo eroismo.Sei maturo e brami un’esistenza seria, impegnata, ma sicura? O anziano e desideri vivere i tuoi ultimi anni abbandonato a chi non inganna, senza preoccupazioni che ti logorano? Vale anche per te questa parola di Gesù.Essa conclude infatti una serie di esortazioni nelle quali Gesù ti invita a non preoccuparti di ciò che mangerai e vestirai, esattamente come fanno gli uccelli dell’aria che non seminano e i gigli del campo che non filano. Devi bandire perciò dal tuo cuore ogni ansia per le cose della terra, perché il Padre ti ama assai più degli uccelli e dei fiori, e pensa lui stesso a te.Per questo ti dice:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
Il Vangelo è, nel suo insieme ed in ogni sua parola, una richiesta totale agli uomini di ciò che sono e di ciò che hanno.Dio non domandava tanto prima che venisse Cristo. L’Antico Testamento considerava un bene, una benedizione di Dio la ricchezza terrena e, se chiedeva di far elemosina ai bisognosi, era per ottenere benevolenza dall’Onnipotente.Più tardi, nel giudaismo, il pensiero della ricompensa nell’aldilà era diventato più comune. Un re rispondeva a chi gli rimproverava di sperperare i suoi beni: "I miei avi accumularono tesori per quaggiù, io invece ho accumulato tesori per lassù". […].Ora l’originalità della parola di Gesù sta nel fatto che lui ti chiede il dono totale, ti domanda tutto. Vuole che tu sia un figlio spensierato, senza preoccupazioni per il mondo, un figlio che si appoggia soltanto su di lui.Egli sa che la ricchezza è un enorme ostacolo per te, perché essa occupa il tuo cuore, mentre egli vuole avere tutto lo spazio per sé.Ecco quindi la raccomandazione:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
E se non puoi disfarti dei beni materialmente, perché sei legato ad altre persone, o perché la tua posizione ti obbliga ad un contorno dignitoso ed adeguato, certamente devi staccarti dai beni spiritualmente ed essere nei loro confronti un semplice amministratore. Così, mentre tratti con la ricchezza ami gli altri e, amministrandola per loro, ti fai un tesoro che il tarlo non corrode e il ladro non porta via.Ma sei certo che devi tenere tutto? Ascolta la voce di Dio dentro di te; consigliati, se non sai decidere. Vedrai quante cose superflue troverai fra ciò che hai. Non tenerle. Dà, dà, a chi non ha. Metti in pratica la parola di Gesù: "Vendi… e dà". Così riempirai le borse che non invecchiano.E’ logico che per vivere nel mondo occorra interessarsi anche di denaro, anche di roba. Ma Dio vuole che ti occupi, non che ti preoccupi. Occupati di quel minimo che è indispensabile per vivere secondo il tuo stato, secondo le tue condizioni. Per il resto:
"Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma".
Paolo VI era veramente povero. Lo ha testimoniato il modo col quale ha voluto essere sepolto: in una povera bara, nella vera terra. Poco prima di morire aveva detto a suo fratello: "Da tempo ho preparato le valigie per quell’impegnativo viaggio".Ecco, questo devi fare: preparare le valigie.Ai tempi di Gesù si chiamavano forse borse. Preparale giorno per giorno. Riempile più che puoi di ciò che può essere utile agli altri. Hai veramente ciò che dai. Pensa a quanta fame c’è nel mondo. A quanta sofferenza. A quanti bisogni…Riponivi anche ogni atto d’amore, ogni opera in favore dei fratelli.Compi queste azioni per lui. Diglielo nel tuo cuore: per Te. Ed adempile bene, con perfezione. Sono destinate al Cielo, rimarranno per l’eternità.
Chiara Lubich
martedì 9 giugno 2009
Parola di vita - giugno 2009
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Gv 15,5)
Immagini un tralcio staccato dalla vite? Non ha futuro, non ha più alcuna speranza, non ha fecondità e non gli resta che seccare ed essere bruciato. Pensa a quale morte spirituale sei destinato, come cristiano, se non rimani unito a Cristo. Fa spavento!E’ la sterilità completa, anche se sgobbi da mattina a sera, anche se credi di essere utile all’umanità, anche se gli amici ti applaudono, anche se i beni terrestri crescono, anche se fai sacrifici notevoli.Tutto questo avrà un senso per te sulla terra, ma non ha nessun significato per Cristo e per l’eternità. Ed è quella la vita che più importa.
Immagini un tralcio staccato dalla vite? Non ha futuro, non ha più alcuna speranza, non ha fecondità e non gli resta che seccare ed essere bruciato. Pensa a quale morte spirituale sei destinato, come cristiano, se non rimani unito a Cristo. Fa spavento!E’ la sterilità completa, anche se sgobbi da mattina a sera, anche se credi di essere utile all’umanità, anche se gli amici ti applaudono, anche se i beni terrestri crescono, anche se fai sacrifici notevoli.Tutto questo avrà un senso per te sulla terra, ma non ha nessun significato per Cristo e per l’eternità. Ed è quella la vita che più importa.
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".
Come puoi tu rimanere in Cristo e Cristo rimanere in te? Come essere tralcio verde e rigoglioso che fa corpo con la vite? Occorre anzitutto che tu creda in Cristo. Ma ciò non basta. La tua fede deve influire sulla dimensione concreta della vita. Devi cioè vivere conforme a questa fede, mettendo in pratica le parole di Gesù.Così non puoi trascurare quei mezzi divini, che Cristo t’ha lasciato, mediante in quali ottieni o riacquisti l’unità eventualmente spezzata con lui. E ancora Cristo non ti sentirà ben saldo in lui, se non ti sforzerai d’essere inserito nella tua comunità ecclesiale, nella tua Chiesa locale.
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".
"Chi rimane in me ed io in lui". Vedi come Cristo parla di un’unità tua con lui, ma anche di un’unità sua con te? Se tu sei unito a lui, lui è in te, è presente nell’intimo del tuo cuore.E nasce da questo un rapporto e un colloquio d’amore reciproco, una collaborazione fra Gesù e te, discepolo suo. Ed ecco la conseguenza: far molto frutto, esattamente come un tralcio ben unito alla vite dona grappoli saporosi."Molto frutto" significa che sarai dotato di una vera fecondità apostolica, e cioè della capacità di aprire gli occhi di molti alle parole uniche, rivoluzionarie di Cristo e sarai in grado di dare ad essi la forza di seguirle."Molto frutto" significa ancora che saprai suscitare, o anche edificare, opere piccole o grandi per sollevare i più vari bisogni del mondo secondo i carismi che Dio ti ha dato."Molto frutto" significa "molto", non "poco". E ciò può voler dire che saprai portare nell’umanità che ti circonda una corrente di bontà, di comunione, di amore reciproco.
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".
Ma "molto frutto" non significa solo il bene spirituale e materiale degli altri, ma anche il tuo.Anche il crescere interiormente, anche il santificarti personalmente dipende dalla tua unione con Cristo.Santificarti. Forse questa parola, coi tempi che corrono, ti sembrerà un anacronismo, un’inutilità, o un’utopia.Non è così. I tempi presenti se ne vanno e con essi le vedute parziali, errate, contingenti. Resta la verità. Duemila anni fa Paolo, l’Apostolo, diceva chiaramente che è volontà di Dio per tutti i cristiani la santificazione. Teresa d’Avila, dottore della Chiesa, è certa che chiunque, anche preso dalla strada, può arrivare alla più alta contemplazione. Il Concilio Vaticano II dice che tutto il popolo di Dio è chiamato alla santità.Queste sono voci sicure.Perciò vedi di raccogliere nella tua vita anche il "molto frutto" della santificazione che sarà possibile solo se sei unito a Cristo.
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".
Hai osservato come Gesù non domandi direttamente il frutto, ma lo veda come conseguenza del "rimanere" uniti a lui?Può essere che anche tu cada nell’errore in cui molti cristiani si trovano: attivismo, attivismo, opere, opere per il bene degli altri, senza aver tempo di considerare se sono in tutto e per tutto uniti a Cristo.E’ un errore: si crede di portar frutto, ma non è quello che Cristo in te, Cristo con te potrebbe portare.Per portare il frutto durevole, che ha il timbro divino, occorre rimanere uniti a Cristo, e quanto più rimarrai unito a Cristo tanto più frutto porterai.Inoltre questo verbo usato da Gesù, "rimanere", dà l’idea non tanto di momenti in cui si porta frutto, ma di uno stato permanente di fecondità.Infatti, se tu conosci persone che vivono così, vedrai che esse, magari con un semplice sorriso, con una parola, con l’usuale comportamento quotidiano, col loro atteggiamento di fronte alle varie situazioni della vita, toccano i cuori fino, a volte, a far loro ritrovare Dio.Dei santi è stato così. Ma non dobbiamo scoraggiarci nemmeno noi. Anche i comuni cristiani possono portare frutto. Senti.Tu sai che il mondo studentesco oggi è per lo più politicizzato e lascia poco spazio a coloro che vorrebbero rendersi utili all’umanità partendo da altri moventi.
Siamo in Portogallo. Maria do Socorro, finito il liceo, è entrata all’università. L’ambiente è difficile. Molti suoi compagni lottano, seguendo la propria ideologia, e ciascuno vuole trascinare dietro a sé gli studenti che ancora non si pronunciano.Maria sa bene qual è la sua via, anche se non è facile spiegarla: seguire Gesù e rimanere unita a lui. E’ qualificata amorfa, senza ideali dai suoi compagni, che non conoscono nulla delle sue idee. Qualche volta ha provato il rispetto umano, soprattutto entrando in chiesa. Ma lei continua ad andarci, perché sente che deve rimanere unita a Gesù.Si avvicina Natale. Maria si accorge che c’è tra loro chi non può andare a casa, perché abita troppo lontano, e propone agli altri compagni di fare insieme un regalo a quelli che non partono. Con sua grande sorpresa tutti accettano, subito.Più tardi ci sono le elezioni e, altra grande meraviglia, proprio lei viene eletta rappresentante del suo corso. Ma lo stupore è più forte ancora quando si sente dire: "E’ logico che sia stata eletta tu; perché sei l’unica che ha una linea precisa, che sa cosa vuole e come fare per realizzarla". Ora, alcuni si sono interessati al suo ideale e vogliono vivere come lei.Un buon frutto della perseveranza di Maria do Socorro nel rimanere unita a Gesù.
Chiara Lubich
mercoledì 3 giugno 2009
Foto Caccia al Tesoro!!
Finalmente online sul gruppo della Caccia al Tesoro di Facebook (http://www.facebook.com/home.php?#/event.php?eid=156188605051) trovate tutte le foto e video!!
Grazie ancora a tutti della partecipazione!!=)
Grazie ancora a tutti della partecipazione!!=)
martedì 14 aprile 2009
PROGETTO AFRICA
A livello internazionale i Giovani x un Mondo Unito stanno lavorando per il Progetto Africa, che si sviluppa attraverso un trentennale rapporto di cooperazione che il Movimento dei Focolari ha instaurato con il popolo africano.
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Nel corso degli ultimi anni il respiro delle diverse iniziative si è allargato notevolmente ed ora numerosi progetti sono attivi nella maggiorparte dei paesi del continente.
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Primo fra tutti è quello nato dall'incontro di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, con la tribù Bangwa di Fontem (Camerun). Allo scopo di sostenere e di promuovere lo sviluppo della zona sono state realizzate molte opere, tra cui l'ampliamento dell'ospedale con un reparto per le malattie infettive a Fontem e nella vicina Fonjumetaw, il potenziamento della rete idrica nei villaggi, l'apertura di nuovi dispensari per attuare un piano di prevenzione sanitaria, l'aumento di attività di formazione professionale per creare nuove professionalità: falegnami, artigiani, idraulici, meccanici, muratori.
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Iniziato come opera di assistenza medica a Fontem, oggi il Progetto Africa non è più solo un'opera umanitaria, ma una realtà di dialogo vivo e di condivisione tra quello che viene detto il mondo occidentale e il continente africano. I Giovani x un Mondo Unito contribuisco a mantenere viva questa fiamma attraverso periodi di volontariato ed iniziative di finanziamento di vario genere.
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A questo scopo la sezione dei Giovani x un Mondo Unito di Trieste da alcuni anni portano avanti il Caffe4Africa, una produzione di caffe i cui proventi vengono indirizzati al finanziamento del Progetto Africa.
Nel 2008 i fondi raccolti dalla vendità del caffè hanno aiutato la costruzione di un acquedotto a Bwagiriza in Burundi, al fine di permettere l'accesso all'acqua potabile agli abitanti dei villaggi della regione.
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Nel corso degli ultimi anni il respiro delle diverse iniziative si è allargato notevolmente ed ora numerosi progetti sono attivi nella maggiorparte dei paesi del continente.
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Primo fra tutti è quello nato dall'incontro di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, con la tribù Bangwa di Fontem (Camerun). Allo scopo di sostenere e di promuovere lo sviluppo della zona sono state realizzate molte opere, tra cui l'ampliamento dell'ospedale con un reparto per le malattie infettive a Fontem e nella vicina Fonjumetaw, il potenziamento della rete idrica nei villaggi, l'apertura di nuovi dispensari per attuare un piano di prevenzione sanitaria, l'aumento di attività di formazione professionale per creare nuove professionalità: falegnami, artigiani, idraulici, meccanici, muratori.
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Iniziato come opera di assistenza medica a Fontem, oggi il Progetto Africa non è più solo un'opera umanitaria, ma una realtà di dialogo vivo e di condivisione tra quello che viene detto il mondo occidentale e il continente africano. I Giovani x un Mondo Unito contribuisco a mantenere viva questa fiamma attraverso periodi di volontariato ed iniziative di finanziamento di vario genere.
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A questo scopo la sezione dei Giovani x un Mondo Unito di Trieste da alcuni anni portano avanti il Caffe4Africa, una produzione di caffe i cui proventi vengono indirizzati al finanziamento del Progetto Africa.
Nel 2008 i fondi raccolti dalla vendità del caffè hanno aiutato la costruzione di un acquedotto a Bwagiriza in Burundi, al fine di permettere l'accesso all'acqua potabile agli abitanti dei villaggi della regione.
SETTIMANA MONDO UNITO maggio 2009
Ciao a tutti! Anche quest'anno noi Giovani per un Mondo unito ci prepariamo a vivere questo momento importante con il desiderio di cogliere tutte le occasioni che ci presenteranno per far conoscere e promuovere il nostro stile di vita: la fraternità universale!
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E' ormai dal 1996 che questo appuntamento si ripete e vede il coinvolgimento di ragazzi e ragazze da tutte le nazioni. Ognuno nella propria realtà, ma uniti dallo stesso proposito, per una settimana vogliamo promuovere azioni, dibattiti, manifestazioni, serate culturali per incidere sull’opinione pubblica dei nostri paesi a tutti i livelli.
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Vogliamo trasmettere un messaggio di pace e di solidarietà che abbracci ogni uomo e che possa cancellare tutte le forme di ostilità che troppo spesso separano i popoli della terra. Non sarebbe bello che le differenze tra noi non fossero motivo di lontanzanza, ma diventassero una ricchezza che ognuno può donare all'altro?
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"Ora è necessario che quello spirito di fratellanza,
di condivisione, di aiuto, e soprattutto di amore
e di perdono, che era emerso universalmente
alla vista ditanto grande dolore, si diffonda
e si intensifichi ancora di più.
Occorre nel mondo la fraternità. ...
Occorre nel mondo la fraternità. ...
...E allora, carissimi giovani, andiamo avanti,
amando, a costruire mattone su mattone,
ciascuno nel proprio ambiente,
ma uniti dallo stesso ideale, porzioni di
fratellanza universale."
fratellanza universale."
Chiara Lubich
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Se volete conoscere quali sono stati i frutti
della Settimana Mondo Unito negli anni passati
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Anche noi a Trieste vogliamo fare la nostra parte e per quest'anno stiamo preparando diverse proposte rivolte a tutti i giovani della città!
lunedì 9 febbraio 2009
BENVENUTI!!!!!
Finalmente il nuovo blog dedicato a noi Giovani per un Mondo Unito di Trieste è on-line!!Grazie a questo spazio cercheremo di mantenerci aggiornati su tutte le nostre iniziative e appuntamenti nella nostra città...un modo per scrivere impressioni e raccontarci un po' quello che vogliamo fare per costruire insieme un Mondo più Unito...alla luce di quello che ci ha donato Chiara con la sua vita straordinaria!!
Pronti per questa nuova avventura...?!
Pronti per questa nuova avventura...?!
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